Lascia Che sia.

(Presenza in quel che c'è).

La Verità.


Mooji - Il Buddha che ride - Non trovo più la mente! 


"La posizione migliore è essere completamente aperti" (Jean Klein) 



"La verità che esce dal pozzo"
Jean-Léon Gérôme, 1896.


Un giorno Verità e Menzogna si incontrarono nei pressi di un pozzo e decisero di fare un bagno assieme.

Denudatosi, si immersero nell'acqua fresca del pozzo ma d'improvviso Menzogna uscì dall'acqua, indossò le vesti di Verità e fuggì via.             Verità uscì nuda dall'acqua per cercare di riprendersi i suoi vestiti, ma li mondo inorridì al cospetto di ciò che ritenne impudico e reagì con rabbia e disprezzo.                  Umiliata, Verità si nascose nel pozzo e da allora Menzogna va per il mondo vestendo i panni di Verità.                    Il mondo preferisce una menzogna ben vestita che una nuda verità.

"La Verità deve essere se stessa senza vergognarsi!

È il suo vestirsi... è il suo essere abituata a nascondersi sotto veli che permette, a chi non vuole vederla, di scagliarsi con più foga contro di lei!"

Albacentroinfinito



 Di Éric Baret

 (Da un seminario) 


"Quando vogliamo modificare qualcosa, la rinforziamo.

[...] Voler cambiare la propria vita è l'origine della violenza e, volere cambiare noi, implica volere cambiare gli altri, l'origine della guerra." 



Di Marina Borruso


Quando lasciate esistere un'emozione allora la lasciate anche morire. E questo accade senza che la spingiamo via, accade naturalmente. L’emozione osservata nel Presente perde la sua forma e ciò che rimane è la vitalità che anima ogni forma. E questo lo si sente fisicamente.


Nel momento infatti nel quale l’emozione perde di importanza, comincia a sbiadire, contemporaneamente si prova un senso fisico di espansione e un innalzamento di coscienza.


In altre parole divenite più presenti proprio grazie a quella vitalità che vi arriva da quella emozione della quale volevate liberarvi. Invece di espellerla, di buttarla fuori o di reprimerla, ne prendete l’essenza, la vitalità che quella conteneva.



Di Éric Baret

(da un Seminario) 


"Vedere come funziona… Come vi presentate, come vi riferite a voi stessi, come pensate, come siete quando vi raccontate una storia del vostro passato, o di un futuro possibile.

State attenti al vostro tentativo di vendere la vostra umiltà. Vedere ad ogni istante. Non concludere o valutare. Non c’è niente che sia bene o male. C’è una forma di gioia nel vedere la propria patologia, la propria arroganza, la propria stupidità.

Verrà un momento dove quelle affermazioni saranno meno patologiche, pur restando affermazioni. In certe circostanze la patologia ritorna. Quando l’arroganza, la paura, la gelosia ritornano, non fate nulla perché quella è la realtà. Avete il diritto di essere geloso, arrogante e stupido. Quando non pretendete niente, quando lasciate che l’arroganza o la stupidità siano veramente sentite,  magicamente scompaiono.

Ciò che prima sembrava allontanarvi da voi stesso, ciò di cui ci si voleva liberare, si trasforma in un segno che vi invita a ritornare all’ascolto. Tutte le vostre difficoltà sono un dono della vita che voi offrite a voi stessi per scoprire il silenzio.

All’inizio pensate che quelle difficoltà vi allontanino dal silenzio, e provate a meditare, a trasformarvi. Poi un giorno realizzate che i supposti ostacoli al silenzio non fanno che parlare di lui. Sono esattamente quello nel quale bisogna passare per presentire il silenzio.

Allora ringraziate la vostra arroganza, la vostra stupidità perché è la loro visione che vi conduce all’ascolto."